Sulle intercettazioni pubblicate dal giornale “La Sicilia” di ieri, preme ricordare, qualora fosse necessario, che Connecting People è stata tra le poche società che si è opposta all’ATI che da anni gestisce il CARA di Mineo, partecipando, pur con condizioni “avverse”, alle gare d’appalto per l’assegnazione del servizio.
Connecting People ha partecipato sin alla prima gara, a seguito di un invito formale pervenuto il giorno 12 di agosto, con scadenza il 17 dello stesso mese, spedito dal Comune di Bronte (dov’era ubicata un’ignota sede distaccata della Provincia Regionale di Catania, allora Stazione Appaltante). La nostra offerta economica fu più bassa ma sulla tecnica fummo surclassati, anche per via del famoso requisito relativo al “centro cottura” posto entro i 30 Km.
Abbiamo partecipato alla seconda gara d’appalto, con una differenza, rispetto all’offerta economica della nota ATI, di circa 10 euro in meno al giorno per ospite, ciononostante non ci siamo aggiudicati il servizio.
All’ultima gara, in ordine di tempo, non sono state offerte neanche le condizioni per sedere al tavolo dei concorrenti, tanto era “esclusivo” il bando (sulla cui legittimità si è già ampiamente espressa l’ANAC).
Da sempre abbiamo cercato di rendere visibili questi gravi fatti, denunciandoli alle Autorità competenti (come anche riportato nell’articolo citato) e attraverso gli organi di stampa.
Ci preme qui puntualizzare che NESSUNO della nostra organizzazione ha mai incontrato il sig. Odevaine e che abbiamo da sempre chiesto e sperato in un bando aperto e trasparente.











21/06/15
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Segreteria e Amministrazione via Trieste, 10 - 95127 Catania - tel/fax 095.2938758 -
e-mail: amministrazione@cpeople.it - segreteria@cpeople.it
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